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I diversi tipi di malta
Per malta si intende la miscelazione di inerte legante ed acqua secondo ben definite quantità. La strumentazione necessaria per realizzare una malta varia a seconda delle quantità di malta richiesta: secchio, carriola, betoniera. In un impasto con secchio è importante prima miscelare nel secchio i componenti secchi (legante ed inerte) con una cazzuola, per poi aggiungere acqua in piccole quantità. In generale anche per l’impasto in carriola ed a terra è importante aggiungere l’acqua solo dopo aver miscelato inerte e legante, con le dovute differenze per le quantità impiegate. Nell’utilizzo della betoniera prima, a secco, si aggiunge l’inerte mentre la betoniera ruota, poi il legante e solo alla fine l’acqua necessaria alla presa. Logicamente le quantità d’acqua impiegate determinano impasti più o meno “grassi” ovvero la consistenza della malta (che è inversamente legata alla lavorabilità in termini temporali). Diverso invece il caso di malte monocomponenti (a base di solo gesso per esempio): in questo caso se la quantità è limitata è meglio versare dell’acqua in u recipiente e “spolverare” il gesso sopra l’acqua finché lo stesso non affonda all’interno del recipiente. Una volta raggiunto il colmo del recipiente si miscela con una spatola o cazzuola.
La malta a base di calce:
utilizzata prevalentemente per la realizzazione di intonaci e come legante nella costruzione di muri. Le quantità dei vari componenti variano a seconda dell’impiego. Per gli intonaci fini i rapporti sono paritari (1-1-1) mentre nella costruzione di muri la malta deve essere ricca di inerte, la sabbia che duplica o triplica addirittura nell’impasto (1-2-1). Nella corretta posa della malta è importante ricordare che il supporto su cui si interviene deve essere abbondantemente bagnato prima della lavorazione per evitare che vi sia un assorbimento troppo forte di acqua da parte dell’opera muraria prima della presa compromettendo la stessa. Per opere murarie estrene viene logicamente utilizzata calce idraulica.
La malta a base di cemento:
utilizzata nei lavori di muratura sia esterni che interni, sconsigliata nella realizzazione di intonaci. L’impiego del cemento permette di ridurre notevolmente i tempi di presa rispetto alla calce offrendo al contempo una buona resistenza. Nella preparazione si seguono le stesse indicazioni della preparazione di malte a base di calce, le proporzioni dell’impasto “sabbia e cemento”, sono di circa 4 (di sabbia) a 1, con una parte di acqua. Per quanto riguarda invece il calcestruzzo, questo viene ottenuto aggiungendo anche la ghiaia all’impasto (in pratica diviene il secondo inerte. Il Calcestruzzo, come noto viene usato nelle fondazioni e negli elementi strutturali con aggiunta di ferro all’interno. Il cemento rapido invece è un particolare tipo di cemento la cui presa è estremamente rapida; utilizzato soprattutto in piccoli lavori di riparazione e per questo si prepara in piccoli recipienti; si ottiene miscelando il cemento con due porzioni d’acqua.
La malta bastarda:
si ottiene utilizzando due leganti nell’impasto (cemento e calce) ed è utilizzata sostanzialmente nella realizzazione di intonaci esterni e muri (come collante per mattoni). Se la presenza del cemento contribuisce ad aumentare l’impermeabilità, la calce, nella giusta proporzione, aumenta i tempi di presa per una maggiore lavorabilità finale della malta.
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